martedì 25 agosto 2009

a piedi nudi su un campo di calcio in asfalto


Stamattina la sveglia e' suonata fin troppo presto! Erano le 7.30! Ma come presto alle 7.30? - qualcuno potrebbe chiedere! Beh, sfido chiunque a sostenere senza fatica le quasi 14 ore di viaggio e una giornata campale come quella di ieri!
Il sorriso pero' di tutti stempera la fatica di lasciare il tepore del letto. La casa torna a suonare delle nostre voci.
Abbiamo pero' poco tempo per stare a guardarci, forse solo quello necessario per scambiarsi qualche battuta e richiamare alcuni principi. E le 9 arrivano presto per uscire ognuno alla sua missione. Un gruppo di adolescenti andra' all'orfanotrofio civile, l'orfanotrofio pubblico della citta'; un altro gruppo all'SOS Village, un orfanotrofio che poi e' un insieme di piccole comunita' che raccolgono 90 fra bambini e adolescenti attorno a genitori affidatari, e il terzo gruppo resta a casa per preparare pacchi viveri da consegnare a quasi 30 famiglie povere della zona. Gia' la poverta': qui assomiglia solo in parte alla nostra! Da noi qualcosa ti e' garantito; a Sarajevo, con la crisi economica devastante da ormai quasi 15 anni, non ti puoi permettere nemmeno un'operazione di appendicite senza pagare! Se non ci fosse il giro pasti (guarda che caso, anche qui si chiama come da noi!) i piu' poveri morirebbero, letteralmente, di fame!
Io seguo il gruppo dell'SOS Village e appena arrivati siamo accolti dalla direttrice e da una pedagogista. L'accoglienza ha lo stile asciutto di questa gente dignitosa e un po' spartana: ci raccontano chi sono i ragazzi che incontreremo e ci danno alcune istruzioni per facilitare il nostro approccio. E poi insieme si sale nel cuore della comunita' e li' uno ad uno iniziano ad accorrere tanti bambini appena svegliati e con un sorriso di curiosita' per questi goffi e strani italiani piovuti oggi chissa' da dove! Il gruppo e' ormai talmente grande che dobbiamo spostarci su un piccolo campo giochi ai margini del Villaggio. I nostri adolescenti sono fantastici, che bello averli incontrati sulla strada della mia vita, non badano a vergogne o a resistenze comunque plausibili e si separano qui e la' per giocare a calcio o a basket o a ballare o semplicemente a palleggiare o a passare la palla ad una bambina che ha solo voglia di scagliarla lontano! Mi fermo ai margini del campo di calcio, in realta' uno streminzito rettangolo di asfalto con tracciate a mano con la vernice le linee. Alcuni dei ragazzi erano scesi in ciabatte a giocare ma in quel modo sarebbe stato impossibile. Eccoli allora a piedi nudi rincorrere il pallone, fare anche fallo o tirare punizioni comuqnue invidiabili. Ma guardo meglio...anche qualcuno dei nostri adolescenti si e' tolto le scarpe e gioca un po' dolorante sui sassolini dell'asfalto! Ma che fai? - gli urlo ridendo - ma poi capisco e sto zitto a contemplare la scena: il gioco e l'allegria hanno creato comunione! E sorrido ringraziando Dio perche' la vita e' bella anche quando giochi a piedi nudi sull'asfalto ma per amore e con amore!
Stasera la riflessione sulla speranza e' stata piu' lunga del previsto...oltre un'ora a chiacchierare a piccoli gruppi, anche qualche lacrima ha solcato il viso di qualcuno. Puoi tornare a sperare in te solo quando incontri qualcuno che ti prende per mano e ti riconcilia con i tuoi limiti. Questo qualcuno, per noi, ora sono i bambini a piedi nudi del Villaggio ad est di Sarajevo!

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